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17 febbraio 2011 4 17 /02 /febbraio /2011 17:07

 

CALLAS2

..."Io sono nata troppo sensibile, troppo fiera ma troppo fragile."
Maria Callas

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15 febbraio 2011 2 15 /02 /febbraio /2011 21:00

 

 

 

amedeo_modigliani.jpg

Amedeo Clemente Modigliani  Livorno, 12 luglio 1884Parigi, 24 gennaio 1920

 

« Era un aristocratico. La sua opera intera ne è la testimonianza più possente. La grossolanità, la banalità, la volgarità ne sono escluse. »

Maurice de Vlaminck

 

 

 

 

La breve e malinconica vicenda biografica di uno dei più grandi maestri della pittura del Novecento: Modigliani.

La malinconica vicenda biografica di Modigliani prende avvio in Italia, nel 1884, proprio nel momento in cui i beni della famiglia livornese vengono sottoposti a pignoramento. L'astro nascente di Amedeo Clemente Modigliani - questo il suo nome completo - si brucia voracemente così, nell'arco di soli 36 anni, a un soffio dalla soglia della fatidica 'età maledetta' degli artisti

La sua è una vita spesa tra Italia e Francia, dove risiede in maniera quasi stabile a partire dal 1906 - in seguito a una formazione artistica iniziale di impronta macchiaiola (2) -, bevendo assenzio e fumando hashish in compagnia degli amici artisti, noncurante della sua già precaria salute.

Lo stile è quello che tutti conosciamo: a partire da una prima produzione pittorica di matrice ancora espressionista, con quei toni scuri e quelle campiture piatte e uniformi, si rivolge poi all'arte tribale, da cui riprende la secchezza del tratto, l'allungamento delle proporzioni e lo scombinamento della prospettiva.

Così Modì, soprannome che gli si addice perfettamente come quel suo completo di velluto, portato irregolarmente a causa della magrezza da povertà e il suo foulard al collo, dà vita a corpi nudi sensuali di donne sdraiate sul sofà e a occhi in cui si sprofonda.
Gli occhi, vuoti eppure talmente pieni, rievocano in noi l'immagine delle statue antiche, a cui molto spesso manca la pupilla (andata perduta nel corso del tempo), e fissano immotamente ciò che si svolge davanti e attorno a loro.

Modigliani dalle numerose donne, eppure desolatamente solo, forse così sprezzante della vita da sfidarla ogni giorno con la polvere della scultura - la sua vera passione, e il suo più evidente talento - e le sostanze assunte. Artista che è scomparso a causa della tubercolosi, e a una distanza di appena due giorni ha trascinato con sé Jeanne Hébuterne, la compagna che lo amava senza confini.

Dedo che, negli anni ottanta, è arrivato talmente in alto da portare alla clamorosa falsificazione di alcune sue teste orchestrata da parte di un artista (poco affermato) e di tre studenti, rimane ancora oggi uno dei grandi protagonisti che hanno contribuito ad accrescere la storia dell'arte italiana del Novecento.

 

 Flavio Caroli ha scritto un libro romanzato in cui, parlando in prima persona, veste i panni degli artisti scomparsi all'età di 37 anni (da Raffaello a Van Gogh, da Toulouse-Lautrec a Watteau).

 Frequenta l'anziano Giovanni Fattori, ma pare che il temperamento burrascoso di Modigliani portò alla rottura del rapporto tra i due.

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